Con questo obiettivo sono stato designato in qualità di consulente per le attività di natura sanitaria, per la presente missione scientifica con periodo di svolgimento a partire dal 25 Luglio 1997 fino al 16 di Agosto 1997. L'area geografica interessata dalla missione è compresa tra la confluenza degli Igapò Xiparinà e Xixuaù nella sponda olografica destra del Rio Jauaperì (0º52'N - 61º33'W), fino allo sbocco di quest'ultimo a livello della sponda sinistra del Rio Negro, per uno sviluppo totale di circa 180 Km (annesso 1). L'ambiente naturale ed il clima sono quelli tipici della foresta tropicale amazzonica, con periodi di alternanza tra acqua alta, corrispondenti al periodo di massima piovosità, e di acqua bassa (periodo secco o di precipitazioni minime). Nell'ultimo quinquennio, tuttavia, il mutamento significativo delle condizioni climatiche ha reso più difficile la previsione dell'alternanza tra questi due periodi. La maggior parte delle comunità della zona sono situate su entrambe i lati del Rio Jauaperì; la sua sponda destra risulta di pertinenza amministrativa dello Stato di Roraima (capitale: Boa Vista) e la sponda sinistra di pertinenza amministrativa dello Stato di Amazonas (capitale: Manaus). Altri insediamenti umani sono situati in affluenti di minori dimensioni (Igapò) del Rio Jauaperì. Le comunità sono costituite da caboclos amazzonici (meticci originati dall'incrocio tra indios e portoghesi) ed i relativi insediamenti, con le distanze tra le singole comunità, vengono riportati in annesso 1. II caboclo amazzonico di questa regione vive di pesca, caccia e raccolta; saltuariamente (due volte all'anno circa) si reca nei centri urbani più vicini (Manaus, Nova Airao) per vendere alcuni prodotti del raccolto. In annesso 2 viene allegata una relazione aggiornata, alla quale si rimanda per approfondire la conoscenza degli elementi storico-antropologici relativi al soggetto caboclo. Data la natura dell'area e la scarsità, o la non praticabilità, delle comunicazioni via terra, gli spostamenti nella regione sono possibili solo per via fluviale; vengono utilizzate imbarcazioni di dimensioni anche notevoli, lance motorizzate e canoe, a seconda del periodo dell'anno, che influisce sulla profondità e la larghezza dei corsi d'acqua. Unico posto fisso di assistenza sanitaria sul Rio Jauaperì è, al momento attuale, il Posto di Salute di San Pedro, la cui creazione è stata promossa dall'Associação Amazonia (ONG brasiliana) e realizzato grazie ai contributi della "Kleinworth Foundation" (Associazione svizzera senza fini di lucro) e della Cassa Rurale di Castel Goffredo (Istituto Bancario Italiano). Dall'estate del 1996 l'Associação Amazonia ha inoltre garantito la presenza sul posto di un infermiere volontario proveniente dalla USL di Grosseto che, dopo un periodo di formazione presso le strutture dell'Istituto di Malattie Infettive dell'Università degli Studi di Siena ha condotto due periodi di permanenza in loco della durata di sei mesi ciascuno. Dopo una fase di verifica il Posto di Salute di San Pedro è stato riconosciuto ufficialmente dalle autorità sanitarie locali della Fundacion Nacional de Saude (FNS Manaus - Amazonas) posto di notifica di malaria. AI momento attuale il volontario è presente sul posto e conduce attività di assistenza primaria di salute nelle comunità della parte alta del Rio Jauaperì (la porzione nord del tratto di fiume interessato dalla missione), in accordo e seguendo i protocolli ufficiali della FNS Manaus - Amazonas. Sulla base dei risultati ottenuti durante la prima fase
di lavoro e di censimento delle comunità locali (estate 1996 - inverno
1996), sono state identificate come prioritarie le necessità correlate
alla salute materno-infantile, all'endemia malarica, attualmente
in fase di recrudescenza epidemica, all'igiene e alla salute ambientale,
alla copertura vaccinale e ai problemi di natura odontoiatrica.
La medicina tradizionale è seguita correntemente, e nelle comunità
operano due ostetriche tradizionali.
Alle 16.00 incontro Gina di Bucci all'IILA per la definizione
degli ultimi dettagli prima della partenza. Attraverso la laureanda in
antropologia Silvia Zaccaria, che ha avuto in tre occasioni differenti
l'opportunità di visitare le aree interessate dalla missione, acquisisco
materiale informativo sulla componente storica e antropologica delle popolazioni
locali; tale materiale rappresenta parte del lavoro che Silvia sta realizzando
per la stesura della tesi di laurea (annesso 2).
Arrivo alle ore 06.00, con grande ritardo per incidente
aereo occorso all'aeroporto di Campogrande; prima riunione alle 14.30 con
il dottor Garibotti, responsabile dei progetti dell'Associação
Amazonia, cui è stata affidata dall'IILA la logistica della missione.
Vengono trattate le questioni di natura amministrativa e si discute del
programma del giorno seguente.
Ing Horacio A. Almeida, coordinatore e responsabile
de la FNS dello Stato di Amazonas.
E' possibile, con ognuno separatamente, uno scambio di idee adeguato e poco formale; si discute degli obiettivi della missione e delle potenzialitá future di una collaborazione. Viene confermato che al momento attuale la malaria costitutisce, sia in ambito urbano che rurale, la priorità maggiore e che la sua gestione deve armonizzarsi quanto più possibile ai criteri di assistenza sanitaria integrata. Tuttavia, in questo momento di emergenza, la strategia di intervento preconizzata è quella della diagnosi e del trattamento rapido dei casi, in particolare in area rurale; in area urbana, a causa dell' introduzione stabile di vettori tipici dell' area rurale (Anopheles darlingi e Anopheles albitarsis), che si sono aggiunti al tipicó vettore urbano Anopheles nuneztovari, e visto l'aumento di Aedes aegypti e dell'incidenza dei casi di febbre gialla, viene mantenuta la priorità strategica del controllo vettoriale, integrata con la strategia di diagnosi e trattamento dei casi, sebbene questi ultimi siano sensibilmente inferiori ai casi rurali. La disponibilità alla collaborazione è massima, tuttavia si dovrà trovare un accordo sull' esame dei campioni di sangue che raccoglieremo per la valutazione degli indici malariometrici, in quanto la rigidissima regolamentazione sul'esportazione del materiale biologico non permette, in questa fase, il trasporto in Italia dei prelievi (annesso 4). Un accordo viene rapidamente raggiunto e viene concessa la disponibilità del personale (2 unità) e delle strutture del Laboratorio di Riferimento per il Controllo della Malaria, per l'analisi delle gocce spesse e degli strisci che verranno raccolti durante la missione. Dato il nostro programma di trascorrere un periodo di tempo in foresta, ci viene affidato il compito di valutare la possibilità e di dare eventuale awio alla fase di formazione di agenti notificatori di malaria attraverso l'utilizzo del kit diagnostico Parasight (kit diagnostico di tipo immunocolorimetrico su fase solida per la diagnosi rapida dell' infezione da Plasmodium falciparum). A questo scopo ci vengono consegnati 10 confezioni del kit per un totale di 200 test ed i relativi trattamenti con meflochina. L'incontro con il Responsabile amministratore dei progetti ci da I'occasione di acquisire la lista della documentazione ufficiale richiesta per la presentazione di potenziali futuri progetti di cooperazione alle autorità competenti di Brasilia (annesso 5). Si discute sull'opportunità, vista l'emergenza malaria, di poter disporre di apparecchiature (termonebulizzatori e pompe manuali) per la bonifica ambientale utilizzando insetticidi sintetici di natura piretroide. Il responsabile di FNS si è impegnato a fare del suo meglio per rendere disponibile una pompa, e per formare una persona al suo utilizzo. Al momento attuale l'insetticida utilizzato dalle autorità è l'ICON (lambda-cialotrina). Durante gli incontri emerge la necessità, nel caso di un progetto futuro, di coinvolgere i collaboratori dell'Ospedale di Medicina Tropicale di Manaus (OMT-MA) e l'Istituto Nazionale di Ricerca sull' Amazzonia (INPA), che sono le due Istituzioni governative con le quali collabora normalmente la FNS in questa area. Gli incontri proseguono presso l'Ospedale di Medicina
Tropicale di Manaus.
Lo scambio di idee è più accademico e l'impressione è che ci sia un po' di diffidenza nei confronti della missione. Apparentemente tuttavia sono disponibili a collaborare. Incontriamo qualche difficoltà nell'ottenere materiale scientifico ufficiale aggiornato sulla situazione epidemiologica della malaria. Confermano tuttavia che il numero di casi ufficialmente registrati di malaria al mese di luglio ha già raggiunto il numero totale dei casi dell' anno passato. Ci vengono dati gli ultimi 4 numeri del bollettino dell' Ospedale, che riportano gli aggiornamenti dei ricoveri per causa presso questa Istituzione (annesso 6). Il dottor Wornei sottolinea l'assenza di dati epidemiologici sulle infezioni da virus epatitici nell' area interessata dalla missione. Offre la disponibilità di poter condurre una valutazione sulla prevalenza di questa patologia, che, in aree limitrofe, è stata dimostrata raggiungere livelli importanti di prevalenza, in particolare di infezioni da virus B e delta. Nel corso della serata ci incontriamo con l'Ing
Francisco Joaci de Freitas Luz, ingegnere agronomo ricercatore
dell'Istituto Brasiliano di Ricerca Agropecuaria (EMBRAPA), che parteciperà
alla missione con l'obiettivo di dare inizio ad attività di censimento
e raccolta di piante medicinali e di valutare le potenzialità per
l'avvio di un progetto agropecuario, da integrare con quello sanitario.
L' ingegner Joaci lavorerà in collaborazione con il dottor Vincenzo
De Feo, dell'Università di Salerno.
La prima delle comunità visitate, Xixuaú,
è piccola ed è caratterizzata da una ottima coesione sociale;
le poche famiglie hanno comuni interessi di pesca, caccia e raccolta e
dimostrano un buon livello di autosussistenza. Viene identificata la persona
che potrà fungere da agente di salute e avviata la sua formazione
all'utilizzo del kit di diagnosi rapida per la malaria.
La comunità si dimostra collaborante, tuttavia a causa del conflitto aperto tra due persone (l'agente di salute e l'educatore scolastico) risulta praticamente divisa in due fazioni. Per questo motivo sembra di non facile identificazione un agente di salute "al di sopra delle parti". Presso questa comunità è disponibile una
stazione radio. Manca un locale comune ed un edificio scolastico.
Anche qui esiste un generatore di corrente;l'edificio scolastico, attualmente non funzionante per la mancanza di un insegnante, andrebbe ristrutturato.
In queste due ultime comunità anche l'insegnamento
sembra essere gestito dai leader religiosi della setta.
Arrivo del dottor Vincenzo De Feo da Manaus. Inventario della farmacia ed esame delle priorità, allo scopo di sopperire alle necessità con un prossimo invio da Manaus. Valutazione conclusiva, con l'ingegnere agronomo, delle attività svolte durante la settimana e "brain storming" per i programmi futuri.
Durante il soggiorno in Manaus è stato possibile ottenere una pompa per termonebulizzazioni e l'impegno a formare una persona al suo utilizzo con l'obiettivo di trattare le comunità sul Rio Jauaperí. Mancano tuttavia al momento i fondi per l'acquisto dell'insetticida (ICON). Venerdì 15. 08. '9 7 e Sabato 16 08. '9 7 Ritorno in Italia.
L'impressione globale, dal punto di vista sanitario, è quella di un totale abbandono delle comunità della foresta al loro destino naturale; l'interesse delle autorità privilegia molto probabilmente altri settori (in particolare quello urbano o, nel caso delle aree della foresta, le comunità Indios protette), lasciando purtroppo scoperte queste aree periferiche, nelle quali la popolazione è spesso scarsa e migrante. Le condizioni di salute di queste comunità, di conseguenza risultano essere molto precarie Lavorare a fianco di un agronomo e discutere a lungo delle problematiche relative ad entrambe i campi di interesse mi convince sempre di più a valutare qualsiasi progetto futuro in questa zona come necessariamente integrato; in questo senso la presenza contemporanea di figure professionali differenti ha arricchito la missione, sotto il profilo tecnico ed anche umano. Risulta evidente la necessità di valutare la possibilità di preparare un progetto integrato per le comunità di questa area, cui I'III,A potrà essere il proponente, e di valutare la possibilità di farlo in tempi abbastanza brevi, data l'emergenza di alcune situazioni sanitarie. Riterrei anche molto utile mantenere i contatti, attraverso l'IILA, con le Istituzioni ufficiali contattate a Manaus, vista la disponibilità incontrata. Concludendo vorrei dimostrare la mia gratitudine all'IILA
per avermi dato la possibilità, unica, di poter incontrare parte
dei "popoli della foresta", esperienza umana tanto importante, quanto difficilmente
descrivibile.
Il Consulente per l'IILA, Dottor Paolo Guglielmetti
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