GIANT OTTER XIXUAU PROJECT
Ecologia e etologia della lontra gigante (Pteronura brasiliensis) nella Riserva Xixuau, Amazonia, Brasile


RESEARCH PROPOSAL 2001

Emanuela Evangelista, Associaçao Amazonia Ong,
email eman_evan@hotmail.com

Abstract
La lontra gigante (Pteronura brasiliensis) è la più grande delle 13 specie di lontre viventi e uno dei maggiori predatori delle foreste tropicali del Sud America. L’area di distribuzione, che si estendeva un tempo dal Venezuela al nord dell’Argentina, diminuì drammaticamente tra il 1950 e il 1970 quando il commercio internazionale di pelli portò la lontra gigante sull’orlo dell’estinzione. La distruzione dell’habitat, l’inquinamento delle acque e la pressione antropica rappresentano oggi le più gravi minacce alla sua sopravvivenza. Recentemente inserita nella categoria endangered (= minacciata d’estinzione) dalla IUCN (The World Conservation Union), è registrata nell’Appendice I della CITES (Convention of International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) e protetta da leggi nazionali in ogni paese del Sud America. Le informazioni a disposizione sono poche e irregolari e descrivono una popolazione generalmente isolata con l’eccezione di aree piu’ densamente popolate in Suriname (Duplaix 1980), Colombia (Defler 1986) e Brasile (Schweizer 1986), (Schenck 1999). E’ probabile che nel bacino Amazzonico la specie presenti un’ampia distribuzione ma non esiste una stima delle dimensioni e della densità di popolazione (Carter & Rosas 1997). La carenza d’informazioni sulla specie e il rischio d’estinzione che essa corre, rendono prioritario lo sviluppo di progetti di studio e di conservazione della specie, descritta peraltro come un importante indicatore ecologico dello stato delle foreste e dei suoi corsi d’acqua. Un progetto di ricerca è stato avviato nella Riserva Xixuau (S 0º48.023’, W 61º33.476’), 500 km a nord di Manaus, ovest del Rio Jauaperì, affluente del Rio Negro che segna il confine tra gli stati di Amazonas e Roraima.

Area di studio
La riserva dello Xixuaù-Xiparinà si trova a circa 30m sul livello del mare, misura 172mila ettari ed è in gran parte ricoperta da foresta primaria. Durante la stagione delle piogge (da marzo a settembre) il livello dell’acqua può salire anche di 12 metri e la zona è caratterizzata da ampi tratti di foresta allagata e dalla presenza di ristrette aree emerse di terra firme. La stagione secca (da ottobre a febbraio) è caratterizzata da precipitazioni esigue e il livello dell’acqua s’abbassa lasciando emergere formazioni rocciose e spiagge fluviali. La temperatura media annua è di 25°C. Virtualmente disabitata, la regione ha una densità di popolazione umana inferiore all’unità per km quadrato. Circa 30 persone, di cui più della metà sotto i 12 anni, suddivise in 6 nuclei familiari, sopravvivono di pesca e agricoltura. Alcuni sono impegnati come guide nell’attività turistica promossa dall’Associazione Amazonia. Nel 1993 la popolazione di lontra gigante residente nell’area è stata oggetto di uno studio a breve termine condotto dall’Inpa di Manaus (Instituto Nacional de Pesquisa da Amazonia). Poichè la specie risulta tra le prime ad abbandonare le regioni degradate, la presenza di numerosi gruppi familiari in loco è sintomatica di un’area ancora poco alterata dal punto di vista antropico (Rosas, 1993).

Obiettivi
Al fine di fornire dati utili allo svolgimento di programmi di gestione e conservazione, saranno
raccolte informazioni sull’ecologia e il comportamento della specie attraverso lo studio di una
popolazione in condizioni di assenza di disturbo antropico. Saranno studiati i seguenti aspetti:
• uso dell’habitat in relazione alle stagioni dell’anno (secca, crescente, piena, decrescente)
• uso delle risorse ed estensione dello spazio vitale (home range)
• ritmi di attività
• abitudini alimentari
• dinamiche di comportamento all’interno del gruppo familiare e tra gruppi distinti

Dati accessori
Osservazioni sulle relazioni interspecifiche all’interno della comunità. In particolare:
• distribuzione e caratteristiche eco-etologiche della lontra neotropicale (Lontra longicaudis).

Materiali e metodi
- Osservazioni dirette
Gli animali saranno osservati con l’ausilio di un binocolo 8x40 (Minolta, Activa) e identificati tramite lo studio delle macchie subcollari, variabili da individuo a individuo. Il pattner distintivo sara’ filmato (Canon MV3-MC), quando possibile fotografato (Nikon F60, 300mm Tamron, 500mm Tamron) e/o registrato su apposite schede compilative tramite disegno di campo. Sarà redatto un inventario degli individui con informazioni sul ruolo nella composizione del gruppo, i ritmi di attività, il comportamento e, dove possibile, il sesso e la classe di età. Per ogni osservazione saranno registrate la data, l’ora, il luogo, le condizioni climatiche. Il progetto prevede appostamenti all’alba e al tramonto nei pressi delle tane in uso e il monitoraggio quotidiano dei canali fluviali al fine di individuare i gruppi nelle loro diverse attività. Gli individui saranno seguiti a distanza (da 10 a 100 m) con una canoa di legno di 4 m di lunghezza e la loro posizione registrata con un Gps (12Etrex Garmin). Le informazioni raccolte tramite Gps saranno riportate su mappa e analizzate tramite un sistema geografico informativo.
- Osservazioni indirette
Il monitoraggio dell’area sarà condotto intensivamente lungo le sponde dei fiumi e dei laghi alla ricerca di segni della presenza della specie nell’area di studio. Ogni campsite (area emersa di attività giornaliera), latrina comunitaria e tana saranno localizzati su mappa (con l’ausilio di un Gps) e descritti in termini ecologici. Per ottenere dati sulle abitudini alimentari della specie, saranno raccolti campioni fecali durante tutto il periodo di campo, l’analisi del contenuto degli spraints sarà effettuata con il supporto del gruppo di ricerca coordinato dal Dr. Fernando Rosas dell’Inpa (Istituto Nacional de Pesquisa da Amazonia) di Manaus. Survey notturni saranno condotti al fine di verificare la presenza nell’area del caimano nero, ritenuto un possibile predatore della specie (Brecht-Munn & Munn, 1988).

Periodo di studio
Dal 2 al 14 febbraio 2000 è stato effettuato un sopralluogo preliminare dell’area, seguito da un più esteso periodo di verifica delle caratteristiche della zona, condotto dal 20 ottobre 2000 al 24 febbraio 2001.
In 114 giorni spesi nell’area d’indagine, 65 sono stati dedicati attivamente alla ricerca dei gruppi familiari lungo i fiumi, per un totale di 441 ore. 26 giorni sono stati utilizzati per un’indagine più ampia dell’habitat e dell’ecosistema di foresta tropicale. Il lavoro ha portato all’individuazione di 6 gruppi familiari per un totale di 27 individui, per 13 dei quali è stato possibile registrare il pattern distintivo.
Dal 20 ottobre al 6 dicembre 2000 è stato compiuto il monitoraggio di un’area interna ai confini della riserva e di un’ampia area esterna lungo il Rio Jauaperì in direzione nord fino a Xiparinà, in direzione sud fino a Samauma e verso est fino al lago Tucurà. Per ogni gruppo familiare avvistato sono state registrate le coordinate geografiche e redatta una scheda compilativa contenente un disegno di campo, informazioni circa l’habitat e il comportamento degli individui e indicazioni supplementari quali data, ora, condizioni climatiche. In tutta l’area d’indagine è stata registrata la posizione di tane, campsites, resting place e dove possibile si è effettuata la raccolta di alcuni campioni fecali.
Dal 19 dicembre 2000 al 24 febbraio 2001 l’osservazione è stata ristretta a un solo gruppo familiare. Lo studio ha permesso l’acquisizione di informazioni circa il time-budget, le abitudini comportamentali, riproduttive e alimentari degli individui osservati. Il gruppo Mpair (1:1:1) è costituito da una coppia di adulti in età riproduttiva e un giovane nato nel periodo della ricerca. È stata raggiunta una buona familiarità con i due adulti di cui si conoscono oggi il sesso e alcune caratteristiche morfologiche che ne permettono il riconoscimento anche senza l’osservazione del pattern subcollare. Nel corso della ricerca Mpair ha dimostrato di abituarsi gradualmente alla presenza dei ricercatori, permettendo osservazioni continuative delle diverse attività comportamentali sia in acqua che sulla terra ferma per un totale di 25h 37’. Il cucciolo è stato osservato nelle prime 5 settimane di vita, in 10 occasioni per un totale di 1h 05’.
È previsto un secondo periodo di studio della durata di 12 mesi a partire da ottobre 2001.

Specie e Status
(Mammalia, Carnivora, Mustelidae,)
La lontra gigante Pteronura brasiliensis (Zimmerman, 1780) è endemica del Sud America. Pochi
sono gli studi realizzati sulla specie in ambiente naturale, i lavori di Duplaix (1980, Suriname) e
Laidler (1984, Guyana) risultano unici nella letteratura rispetto all'ecologia e al comportamento
della lontra gigante. Altri studi sono stati realizzati in Perù (Brecht-Munn & Munn, 1988; Schenk
& Staib, 1992; Staib & Schenck, 1994) e Brasile (Schweizer, 1992; Carter & Rosas, 1997). Informazioni sulla dieta, la distribuzione e l’uso delle risorse nella stagione delle piogge sono
scarse a causa delle difficoltà pratiche di seguire la specie in vaste aree allagate (Carter & Rosas,
1997).
Morfologia
La lontra gigante è conosciuta con i nomi comuni di Giant otter (Inglese), ariranha (Portoghese),
lobo del rio (Spagnolo). È la più grande delle quattro specie di lontra presenti in Sud America. La
lunghezza totale del corpo varia da 1,5 m a 1,8 m (Harris, 1968; Duplaix, 1980), la coda, piatta e
utilizzata in acqua come organo di propulsione, misura 45-64 cm. Il peso può variare da 25 a 32
kg. Ogni individuo può essere identificato dalla nascita attraverso un’ampia macchia subcollare,
color crema, irregolare, altamente specifica.
Distribuzione
La distribuzione originale della specie si estendeva in quasi tutto il Sud America, dalla Guyana
attraverso il Venezuela e la Colombia, a sud fino al nord dell’Argentina e a ovest fino alle Ande
(Harris, 1968; Emmons, 1997). La caccia intensiva, destinata al commercio internazionale delle
pelli, ha portato la specie all’estinzione in alcune aree localizzate e drasticamente ridotto la
distribuzione originale. Non esiste una stima quantitativa delle dimensioni e della densità di
popolazione, le cifre conosciute provengono dal Suriname dove Duplaix (1980) ha calcolato una
densità di 1,2 individui per kmq di territorio indagato. Brecht-Munn & Munn (1988) stimano che
la popolazione attuale raggiunga i 1000-3000 individui, anche se si tratta probabilmente di una
sottostima (Carter & Rosas, 1997). Nel solo bacino del Paraguai River in Brasile, Scheweizer
(1992) riporta la presenza di circa 500 individui.
Ecologia e comportamento
La lontra gigante è esclusivamente diurna e vive in gruppi di 3-9 individui, le cui dimensioni
possono variare con l’area, l’habitat e la stagione (Carter & Rosas, 1997). In ogni caso il gruppo è
costituito da una coppia dominante, più 1-2 cucciolate ed è altamente coesivo: i membri riposano
sulla terra ferma, dormono, cacciano e si spostano insieme. Occasionalmente sono stati osservati
gruppi maggiori, fino a 12-20 individui. In Suriname e Guyana la specie utilizza ampi home
range (12-32 km di fiume, inclusi i suoi affluenti, o 20 kmq di lago) che possono sovrapporsi e
comprendere un più piccolo territorio (2-9,6 km di fiume o 5 kmq di lago) collocato in un’area
particolarmente favorevole alla caccia (Duplaix, 1980; Laidler, 1984). Il territorio è difeso
attivamente dal gruppo familiare solo nella stagione secca, mentre sembra abbandonato durante la
stagione delle piogge. Secondo Staib & Schenck (1994), l’home range comprende generalmente
almeno un piccolo lago, numerosi ruscelli o zone paludose e una porzione di fiume. La lontra
gigante mantiene diversi campsites all’interno dell’home range o aree poste lungo le sponde dei
fiumi, semicircolari, pulite dalla vegetazione e usate dal gruppo familiare per attività di marking,
resting e drying. Ogni campsite contiene da 1 a 5 latrine comunitarie. Le tane, anch’esse costruite
lungo le sponde dei fiumi, sono spesso collocate sotto sistemi di radici o alberi caduti. La lontra
gigante vocalizza frequentemente usando variazioni e combinazioni di 9 richiami di base descritti
da Duplaix (1980) e Laidler (1984). La dieta è costituita principalmente di pesce, un adulto ne
consuma fino a 3 kg ogni giorno. Occasionalmente possono essere cacciate prede diverse come
anfibi, rettili, uccelli, crostacei (Laidler, 1984) e in un solo studio si è trovata una porzione
significativa di granchi (Duplaix, 1980).
Riproduzione
La maggior parte delle informazioni sulla riproduzione della specie deriva da osservazioni
condotte in cattività. La maturità sessuale è raggiunta all’età di due anni, le femmine sono
recettive per 3-10 giorni e presentano un ciclo di 21 giorni (Duplaix, 1980). Gli accoppiamenti
sembrano avvenire più frequentemente nella stagione secca, quando la disponibilità di risorse è
più alta (Carter & Rosas, 1997). Da uno a cinque cuccioli nascono dopo un periodo di gestazione
di 52-70 giorni. Alla nascita una lontra gigante pesa circa 200g e misura 330 mm. Le cure
parentali sono svolte da entrambi i genitori e dai subadulti. I nuovi nati sono tenuti nella tana per
2-3 settimane prima di essere introdotti in acqua. All’età di un mese aprono gli occhi e a 6
settimane possono essere regolarmente osservati intorno all’entrata della tana. A due mesi
iniziano i primi tentativi di pesca e solo a 3-4 mesi si uniscono regolarmente al gruppo negli
spostamenti e nella caccia. I giovani iniziano l’attività di marking a circa 1 anno di età e raggiunta
la maturità sessuale, a 2-3 anni, abbandonano il gruppo (Schenck & Staib, 1992) e conducono vita
solitaria (transient) fino all’incontro con il partner e all’insediamento in un proprio territorio.
Status e protezione
Dal 1978 l’Otter Specialist Group dell’IUCN considera la lontra gigante la più minacciata tra le
specie di lontra conosciute, ma solo recentemente la specie è stata inserita nella categoria
“minacciata d’estinzione” nella lista rossa della World Conservation Union. Le maggiori minacce
alla sopravvivenza della Pteronura brasiliensis risultano essere la distruzione dell’habitat
(deforestazione, dighe idroelettriche), l’inquinamento delle acque dovuto all’attività estrattiva
nelle miniere d’oro e la crescente colonizzazione delle aree idonee all’insediamento della specie.
Anche se in misura minore al passato, il bracconaggio è ancora frequente e la lontra gigante
continua a essere cacciata per il valore della sua pelliccia (Emory, 1990; Schenk & Staib, 1992;
Bisbal, 1993). La specie è inserita nell’Appendice I della Cites (Convention of international
Trade of Endangered Species) e protetta da leggi nazionali in ogni paese del Sud America.

Partner del progetto
INPA, Instituto Nacional de Pesquisas da Amazonia
Laboratorio de Mamiferos Acuaticos
Estrada do Aleixo 1758 – Manaus – Brasile
tel +55 92 6433184
(Fernando Rosas)
e-mail frosas@inpa.gov.br

Università degli Studi Roma Tre
Dipartimento di Biologia
V.le Marconi 446, 00146 Roma – Italia
tel +39 6 55176328
(Giuseppe M. Carpaneto)
e-mail carpanet@uniroma3.it


Si ringraziano la Canon Italia (www.canon.it), il Fondo per la Terra Onlus (www.fondoperlaterra.org) e le Guardie Ecologiche Volontarie di Modena (www.geocities.com/RainForest/Vines/1644) per il supporto dato.


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