FATTORIA MODELLO
PER UNA RISERVA NATURALE
NELLA FORESTA
AMAZZONICA
PAESE E AREA DI
INTERVENTO
Riserva Xixuau-Xiparina, Rio Jauaperi, Amazzonia brasiliana
INTRODUZIONE
L’Associacão Amazonia e l’Associazione Amazonia Onlus
gestiscono la Riserva Xixuau-Xiparina dal 1992. Il Rio Jauaperi divide gli stati
brasiliani di Amazonas e Roraima, la riserva misura 172,460 ettari ed è
stata demarcata nel 1996. Un recente accordo con l’IBAMA (Istituto
Brasiliano per l'Ambiente e le Risorse Rinnovabili) prevede di aumentare le
dimensioni della riserva di circa tre volte.
La riserva garantisce la
protezione ambientale dell’area ed è sede di numerosi progetti di
ricerca scientifica e di sviluppo sostenibile per la popolazione locale.
L’associazione fornisce assistenza sanitaria e scuole agli abitanti del
fiume.
Il progetto di assistenza sanitaria dell’associazione ha
portato al controllo della malaria nell’area ed un
infermiere/microscopista lavora a tempo pieno nel Posto di salute del Rio
Jauaperi. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con
l’ASL 9 di Grosseto, l’Istituto di Malattie Infettive
dell’Universita’ di Siena e la Fondazione Nazionale di Salute di
Amazonas. E’ in fase di avviamento un progetto di telemedicina con
l’Università di East Carolina e l’Universidade do
Amazonas.
Un sistema di energia solare con un collegamento satellitare ad
Internet è stato installato grazie all’aiuto della Kleinwort Trust
di Londra, la Provincia di Grosseto, e le GEV di Modena. Gli abitanti studiano
nella prima scuola multimediale della foresta amazzonica, frequentata
dall’80% circa dei bambini dell’area. La connessione a Internet
consente di portare gli studi oltre il livello elementare e di ricevere
un’istruzione secondaria. In origine l’alternativa era il
trasferimento in città lontane o l’interruzione degli studi. Oltre
alla scuola multimediale l’associazione gestisce due scuole tradizionali,
una nella riserva e una nella comunità di Samauma.
Grazie a un
accordo con la CGL Lombardia sono state acquistate due barche per le
comunità vicine che permetteno il trasporto della produzione agricola
nelle città e l’evacuazione di malati in caso di
emergenza.
Per completare questo ciclo di miglioramenti nella
qualità della vita degli abitanti del posto è nostra intenzione
costruire una fattoria ecologica che permetterà loro di diventare
autosufficienti a livello alimentare utilizzando tecnologie sostenibili e a
basso impatto ambientale.
CONTESTO
Dopo la fondazione della Riserva Xixuau-Xiparina gli indigeni hanno smesso
di cacciare per mangiare. Attualmente vivono soprattutto di pesca (la fauna
ittica è abbondante nei fiumi) e di piccola agricoltura (manioca, papaya,
ananas canna da zucchero). Molti beni alimentari devono essere portati dalla
città. Caffè, riso, fagioli e carne sono acquistati a Manaus e
trasportati mensilmente con la barca dell’associazione (acquistata con il
supporto delle GEV di Modena).
Lo scopo del progetto è di rendere la
popolazione locale autosufficiente a livello alimentare.
La Riserva
Xixuau-Xiparina è abitata da 7 famiglie di Caboclos, per un totale di 25
persone. La maggior parte della riserva è disabitata e a tratti
inesplorata. Obiettivo dell’associazione è sempre stato la
preservazione dell’area. Attualmente gli insediamenti umani si trovano
alle bocche dei fiumi Xixuau e Xiparina e l’ingresso alla riserva in
questi punti risulta controllato. A metà strada circa tra i due fiumi (25
kilometri) esiste un terzo piccolo fiume, l’Uniao, in corrispondenza del
quale sono stati registrati negli ultimi tempi casi di pesca illegale, con
conseguenti danni all’ecosistema.
Sarebbe opportuno stabilire una
presenza fissa nell’area.
Il primo passo sarà la ripulitura
di circa 3 ettari di foresta. Il legname ricavato sarà utilizzato per la
costruzione delle case, le stalle, le strutture della fattoria e per avviare una
piccola officina di mobili che l’associazione intende creare in una
comunità locale e che utilizzerà in seguito solo alberi
naturalmente caduti.
Terminata questa fase, tecnici dell’Embrapa
(??????) provederanno alla semina per le coltivazioni e il foraggio.
Due
famiglie di Caboclos del Rio Jauaperi si trasferiranno permanentemente nella
zona, approfittando delle opportunità di impiego e di inserimento dei
loro bambini nella scuola dello Xixuau. Sono stati avviati dei primi contatti
per una collaborazione con l’Istituto Italo-Latino Americano di Roma e
l’Università di Firenze per l’utilizzo di tecniche
sperimentali di agricultura tropicale.
SCOPI GENERALI
Scopo principale del progetto è la costruzione di un insediamento
agro-zootecnico nella Riserva Xixuau-Xiparina per la produzione di derivati
agricoli e d’allevamento. I risultati che si vogliono ottenere sono
principalmente:
- rendere la riserva indipendente a livello alimentare
- correggere e completare la dieta della popolazione locale, carente in alcuni
elementi fondamentali
- migliorare lo sviluppo e l’equilibrio socio-economico della
zona
L’insediamento sarà ricavato limitando al minimo
l’impatto ambientale e seguendo i principi della conservazione e della
riduzione dei costi di messa in opera e di esercizio della struttura. La
progettazione del lavoro prevede un accurato studio epidemiologico al fine di
evitare errori nell’insediamento della specie d’allevamento, ne
saranno valutate la rusticità, la resistenza, le difficoltà di
adattamento nell’ambiente amazzonico e le possibilità di difesa
dagli agenti esterni. Inoltre si provvederà all’istruzione adeguata
dei locali che seguiranno la gestione pratica e il controllo della struttura.
Solo in un secondo tempo si prenderà in considerazione l’immissione
a regime di stabulazione permanente di una o più specie selvatiche o
autoctone.
FASI GENERALI DI
PROGETTAZIONE
- Scelta dell’area, studio preventivo delle sue caratteristiche,
preparazione e bonifica
- Studio epidemiologico della zona e delle malattie di origine parassitaria,
virale, batterica e micotica relazionato alle tipiche specie da reddito. Scelta
della specie più indicata all’inserimento in base ad
adattabilità e alimentazione.
- Progettazione della struttura e dei presidi sanitari necessari, scelta dei
materiali e dell’attrezzatura
- Ricerca dei prodotti correlati tra settore agricolo, zootecnico e
forestale
- Organizzazione dell’aspetto gestionale pratico e economico
dell’azienda
- Valutazione dell’inserimento a regime di stabulazione di una o
più razze selvatiche o autoctone (es. pecary, cinghiale
dell’Amazzonia, paca)
PREPARAZIONE E BONIFICA
DELL’AREA
La scelta dell’area per l’insediamento deve tener conto in
primo luogo delle caratteristiche idrogeologiche del territorio e del ciclo
naturale di innalzamento del livello dei fiumi. Durante la stagione delle piogge
il livello dell’acqua può salire anche di 12 metri e la zona
è caratterizzata da ampi tratti di foresta allagata. La stagione secca
è caratterizzata da precipitazioni esigue e il livello dell’acqua
si abbassa lasciando emergere formazioni rocciose e spiagge fluviali.
L’area individuata per la realizzazione dell’insediamento è
un tratto di terra firme non sottoposta al fenomeno
dell’allagamento, è pianeggiante e dunque offre un facile accesso
per la movimentazione di materiali e strutture. Non esistono barriere naturali e
la composizione organica del terreno risulta buona. Si tratta di un area di
foresta primaria con presenza di alberi di grosso fusto, di piccolo fusto e
arbusti. Nella fase di bonifica si avrà cura di preservare un alto numero
di piante di grosso fusto per creare un ambiente semi ombreggiato, utile
all’agricoltura e all’allevamento con lo scopo di offrire una buona
ventilazione agli animali in stabulazione.
L’acqua, abbondante e non
stagnante, sarà raccolta in serbatoi chiusi per l’abbeveraggio del
bestiame, sottoposta a controllo sanitario ed eventualmente utilizzata per la
somministrazione di sostanze farmaceutiche. L’acqua per
l’irrigazione sarà invece diretta.
Tutto il materiale eliminato
durante la bonifica sarà riutilizzato dove possibile o bruciato dove
ritenuto non riutilizzabile. Il legname sarà utilizzato nella costruzione
delle struttura, il materiale verde sarà essiccato e utilizzato come
lettiera per gli animali, lo spesso strato di foglie secche preesistente
sarà utilizzato come compostante. Il terreno bonificato dovrà
risultare in un’area piana e salubre, con una superficie stimata di 3 ha
circa, con forma trapezoide, la base minore rivolta verso il fiume.
L’accesso all’insediamento è previsto dal fiume, dovrà
essere costruito un molo inclinato per l’attracco delle barche che tenga
conto del flusso dinamico del livello delle acque nelle diverse stagioni. Una
passerella di scarico mobile sarà costruita per il carico/scarico dei
materiali e del bestiame stesso.
La difesa contro gli agenti esterni deve
essere considerata in questa fase di preparazione. Due categorie di intervento
devono essere analizzate:
1) Difesa dai macroelementi
2) Difesa dai
microelementi
Per macroelementi si intendono i fattori animali, predatori
piccoli e grandi e mammiferi in particolare che dovranno essere tenuti lontani
dalla struttura. Sarà realizzata una palizzata in legno, di 3 o 4 mt di
altezza circa, con stondatura all’esterno. Sarà valutata in questa
fase la posizione degli alberi di grosso fusto e un’area perimetrale
esterna alla palizzata sarà tenuta pulita come ulteriore misura di
sicurezza.
Per microelementi si intendono invece i piccoli agenti esterni
quali insetti e rettili; tratteremo questo argomento nella sezione che riguarda
le stalle e le gabbie.
SPECIE DA ALLEVAMENTO
Prenderemo ora in considerazione le specie animali che possono essere
utilizzate ai fini zootecnici. La scelta dovrà tenere conto di diversi
parametri, delle caratteristiche della specie da allevamento e delle
caratteristiche dell’ambiente in cui la si vuole introdurre.
Una prima
classificazione delle specie possibili si divide in due gruppi
principali:
- animali di piccola taglia, cosiddetti “da cortile”, a gestione
relativamente semplice e con alto prodotto numerico
- animali di media e grossa taglia, con maggior redditività
nutrizionale ma che presuppongono strutture più grandi e processi di
alimentazione più complicati
a) Specie di piccola taglia
In questa categoria, rientrano due tipologie di allevamento:
l’avicoltura e la coniglicoltura.
Avicoltura
Comprende polli, tacchini e anseriformi (anatre, oche) per carne e uova. La
qualità delle carni è varia e nutriente, le uova inoltre
forniscono proteine nobili e aminoacidi limitanti estremamente utili.
L’allevamento sarà di tipo semi-intensivo, con un ciclo di
lavorazione di facile gestione e una produzione diversificata di uova e
carne.
La struttura del pollaio sarà divisa in due unità,
una esterna e l’altra interna, distinte ma comunicanti tra loro.
L'unità esterna servirà principalmente per la ginnastica
funzionale e l’alimentazione, qui gli animali trascorreranno la maggior
parte del tempo, liberi di muoversi e di mantenere una buona tonicità
muscolare, garanzia di qualità delle carni e di una maggiore resistenza
alle malattie. Nell'allevamento superintensivo infatti la forzata
immobilità produce carni molli, di facile distaccamento dall'osso e meno
appetibili. Qui si potranno somministrare il cibo e l'acqua, il terreno
sarà piano, mantenuto pulito ma terroso al fine di agevolare il naturale
comportamento dell’animale. Un muretto di 80 cm circa delimiterà
l’intera unità esterna. Una zona sarà comunque mantenuta
coperta per l’alimentazione, la protezione delle lettiere e
l’eventuale riparo degli animali in caso di pioggia e vento, delimitata da
rete fine e robusta. Ogni struttura potrà essere clonata e raddoppiata a
seconda delle unità da inserire.
L’unità interna
sarà chiusa e coperta, utilizzata per le ore notturne e per le cove,
attrezzata per la pulizia e per il controllo delle uova da parte dei
gestori.
La struttura progettata per il pollo può essere, con
opportune modifiche, utilizzata anche per il tacchino, tenendo conto della
taglia superiore della specie, e della non produzione di uova.
Coniglicoltura
L’allevamento del coniglio è molto redditizio in termini di
produzione, l’alta natalità di questa specie determina infatti una
grande redditività. Il coniglio è una specie molto sensibile agli
stress, saranno quindi previsti ambienti tranquilli e riservati. La struttura
ideale è costituita da rifugi in muratura, ben arieggiati tramite
ventilatori e finestre, naturalmente riparati da reti fini e robuste.
All’interno saranno collocate conigliere a gabbia con zone deputate alle
fattrici e altre deputate ai maschi riproduttori oppure una struttura mista con
conigliere e box a terra. La conigliera è formata da gabbie rialzate da
terra con inseriti gli accessori per l’acqua ed il cibo. Nei box a terra,
possono risiedere i riproduttori. Il capannone sarà lungo e stretto, a
seconda della quantità di file che vorremo introdurre. Ricordiamo che,
come per i polli, sarà importante limitare al massimo
l’introduzione di agenti patogeni inquinanti, possibili vettori di
malattie. Si costruiranno quindi delle vasche di circa 10 cm all’entrata
di ogni capannone dove sarà sempre presente una miscela disinfettante e
dove sarà obbligatorio passare con le estremità inferiori ogni
volta che si accederà all’interno. Lo stesso si farà
all’esterno, dove contenitori più profondi permetteranno di
disinfettare le mani e le braccia prima del contatto con gli animali.
b) Specie di grossa taglia
Le specie di grossa mole che hanno maggior interesse zootecnico sono i
ruminanti, piccoli e grossi, e i suidi siano essi domestici come il maiale o
selvatici come il cinghiale.
Abbiamo preso in analisi le seguenti
specie:
- Piccoli ruminanti (capra, pecora)
- Grandi ruminanti (bovino, bufalo)
- Suidi (maiale, cinghiale)
Piccoli ruminanti
Rientrano in questa categoria due specie: la capra e la pecora, entrambe
produttrici di latte e carne. La capra in particolare è una specie
rustica e resistente, con minori fabbisogni della pecora, e buona
prolificità. E’ abbastanza semplice da alimentare sia a fresco che
con mangimi concentrati e produce un buon latte per la produzione di
formaggio.
La struttura d’accoglienza avrà un ciclo chiuso e uno
aperto, ricoveri o stalle in muratura, provvisti di box delimitati da recinzioni
di circa un metro che permettano di dividere gli animali a seconda delle
necessità. Nei corridoi centrali paralleli ai box potremo inserire le
mangiatoie di facile accesso e pulizia alle quali gli animali accederanno
tramite feritoie, inserendo la testa per alimentarsi. Nella parte controlaterale
ai box ci sarà un secondo corridoio che servirà per far uscire gli
animali dai box, raggrupparli e permettere loro di uscire verso la parte esterna
della struttura.
La parte esterna dovrà essere estesa per permettere
agli animali di muoversi, ruminare e svolgere un’utile ginnastica
funzionale. La recinzione esterna, alta e in rete fine e robusta avrà la
doppia funzione di impedire la fuga degli animali e di proteggerli dalle minacce
esterne. Per l’alimentazione si provvederà alla produzione di
foraggi freschi ad alta nutrizione e a mangimi concentrati.
Grandi ruminanti
Il bovino è una specie ad alta resa nutrizionale, ma anche la
più costosa e difficile da allevare. La mole stessa della specie richiede
strutture di ricovero estese, l’alimentazione fresca o concentrata deve
essere adeguata e in grande quantità, la loro cura richiederebbe
l’istruzione preventiva delle persone deputate ad accudire gli animali.
Per questi motivi riteniamo sia una specie da prendere in considerazione solo in
un secondo tempo, dopo aver verificato l’avanzamento della fattoria e la
possibilità di aumentarne la superficie utile.
Suidi
Il suino è la specie d’allevamento che ha la maggior resa al
macello, essendo ogni sua parte utilizzabile. E’ una specie onnivora e
presenta una buona natalità, la carne è pregiata e permette
diverse lavorazioni. Saranno costruiti ricoveri per il suino, le porcilaie, con
una struttura a più unità anche in questo caso comunicanti tra
loro. I maschi andranno divisi dalle femmine, specie se con piccoli ed è
importante prevedere una zona per i parti e la tranquillità dei
lattonzoli e della scrofa che avranno bisogno di alimentazione mirata.Una zona
esterna dovrà essere coperta per riparare gli animali dalle intemperie e
per permettere la somministrazione di mangimi concentrati. L’area
sarà provvista di ombra, pozze d’acqua e fondale terroso per
permettere alla specie di mantenere un comportamento naturale. Una rete fine e
robusta sembra anche in questo caso la migliore difesa contro gli agenti
esterni.
PROGETTAZIONE DELLA
STRUTTURA
Il progetto prevede la costruzione della fattoria come una struttura
articolata in più livelli, dopo un attento studio della conformazione del
territorio e delle esigenze di funzionamento i diversi elementi saranno
dislocati in base alle esigenze di comunicazione e/o separazione tra essi. Una
struttura chiusa ospiterà gli uffici della fattoria dove troverà
luogo l’aspetto gestionale e informatico, la contabilità,
l’ufficio per le riunioni, la catalogazione dei capi di bestiame, la
distinta delle razioni etc.
Un magazzino, isolato dall’esterno e ben
ventilato, sarà destinato allo stoccaggio dei beni alimentari.
Un’altro magazzino servirà per riporre gli attrezzi e i macchinari
da lavoro con annesso uno spogliatoio con docce e lavanderia per la
sterilizzazione di secchi, biberon etc. Una zona sarà deputata
all’armadietto farmaceutico, al funzionamento delle incubatrici e alla
preparazione di mangimi medicati, con annessa un’area dove ricoverare
eventuali animali malati. Sarà qui ricavata anche una zona di quarantena
dove far stazionare animali di nuova introduzione onde evitare di inserire
malattie dall’esterno. Un’area sarà poi deputata alla
macellazione e sarà adiacente a un inceneritore per le interiora degli
animali e le parti non utilizzabili. Un’area è dedicata
all’istallazione dei pannelli solari per l’energia, i serbatoi e le
pompe per l’acqua di bevanda. In una zona si produrrà letame per la
concimazione e l’eliminazione dei rifiuti.
COLTIVAZIONE DI
VERDURE
Per coltivare piante come pomodoro, cetriolo, lattuga, carote, cipolla,
aglio etc. è necessario creare un ambiente controllato. Insetti e
povertà del terreno rendono questi prodotti impossibili da coltivare in
grande scala nella foresta Amazzonica. Costruiremo una serie di serre coperte da
tela porosa per la coltivazione di verdure. Le strutture saranno in asse di
metallo, coperte da tela. Una fossa verrà scavata tutto intorno e
riempita di acqua con un repellente biologico per formiche ed insetti. Un
impianto d’irrigazione a goccia a energia solare fornirà acqua per
le piante durante la stagione secca. Anche le pompe per l’irrigazione dei
campi e l’abbeveraggio degli animali saranno a energia solare. La terra
nelle serre verrà arrichita con fertilizzanti biologici e
letame.
Durante la stagione delle pioggie l’energia solare potrà
essere utilizzata per altri scopi, come ad esempio l’essiccatura della
noce brasiliana, molto abbondante nell’area. La stagione della raccolta
coincide infatti con la stagione delle piogge, quando l’energia solare non
sarà necessaria per l’irrigazione delle serre. Sono stati avviati
contatti per la raccolta e il commercio della noce lungo il Rio Jauaperì
che potrebbero creare una ulteriore fonte di reddito per le comunità
della zona che già svolgono questa attività ma con bassissimo
lucro.
CRONOGRAMMA
Una squadra di circa 30 uomini, nativi e residenti sul fiume,
procederà alla bonifica dell’area e alla costruzione delle case e
delle strutture della fattoria. E’ previsto un lavoro di diversi mesi,
tutto il legname raccolto verra’ utilizzato nella costruzione delle
strutture e per l’officina di mobili. Successivamente il terreno
sarà preparato per la semina, tecnici brasiliani e stranieri
controllerano la fertilizzazione biologica e lo stato del terreno. I capi
d’allevamento saranno portati da Manaus dopo 6 mesi circa
dall’inizio del progetto, inizialmente alimentati a mangimi finchè
il mangime fresco non sarà maturo. Si calcola che la fattoria
raggiungerà l’autosufficienza dopo circa 18
mesi.
COSTI
Manodopera/materiale per la pulizia del terreno, le costruzioni e la semina
|
US $ 40.000
|
Costo di tecnici ed esperti
|
US $ 15.000
|
Costo di animali (incluso trasporto)
|
US $ 10.000
|
Sistema di energia solare ed attrezzi agricoli
|
US $ 22.000
|
Salari fino all’autosufficienza
|
US $ 9.000
|
COSTI TOTALI
|
US $ 96.000
|
FINANZIATORI
Provincia di Modena
Provincia di Grosseto
Guardie Ecologiche
Volontarie di Modena
The Kleinwort Trust , London, UK
Solar Electric Light
Fund, Washington, USA
RISULTATI ATTESI
L’estensione della Riserva Xixuau-Xiparina lungo la riva destra del
Rio Jauaperi rende difficile un controllo effettivo e di forma permanente
dell’area. Negli ultimi tempi il piccolo fiume centrale, l’Uniao, ha
sofferto ripetute invasioni da parte di pescatori commerciali e tagliatori di
legna illegali. La zona è ricca di fauna e flora e pressochè
intatta grazie alla distanza dalla città, alla presenza
dell’Associacao Amazonia e degli Indios Waimiri-Atroari a nord, tutti
attivamente impegnati nella difesa del territorio. L’occupazione
dell’area da parte dei Caboclos locali e l’insediamento della
fattoria modello fornirà la possibilità di controllare in modo
efficace e permanente il territorio. Sacrificando qualche ettaro
all’agricultura, migliaia di ettari di foresta e fiumi entreranno nel
programma di preservazione ambientale e sviluppo sostenibile già in atto.
Gli abitanti della Riserva Xixuau-Xiparina diventeranno autosufficienti dal
punto di vista alimentare e altri vantaggi si ripercuoteranno lungo tutto il Rio
Jauaperi. Il progetto offrirà posti di lavori per diversi mesi a molti
capo-famiglia delle comunità locali e almeno due nuclei familiari si
trasferiranno in forma permanente nella Riserva, mentre i loro figli potranno
frequentare la scuola dello Xixuau. Tecniche sperimentali di agricultura
tropicale e permacultura verranno messi in atto per la prima volta
nell’interiore della foresta Amazzonica. In vista del successo dei
progetti precedenti si immagina che questo progetto darà un nuovo e forte
impulso al modello di sviluppo sostenibile già avviato nella zona.
Christopher Clark
Franco Botto